Il legislatore ha potenziato gli incentivi fiscali per la mediazione e la negoziazione assistita tramite crediti d’imposta.
Il CNDCEC ha creato un’infografica per chiarire la richiesta di questi crediti. Il D.Lgs. n. 149/2022 ha riformato la mediazione civile.
I crediti d’imposta variano in base a diversi criteri, come l’indennità di mediazione e il compenso dell’avvocato.
La domanda per ottenere i crediti deve essere presentata tramite una piattaforma web specifica del Ministero della Giustizia.

I crediti di imposta possono essere utilizzati in compensazione o in detrazione delle imposte sul reddito per le persone fisiche.
Per utilizzarli in compensazione, è necessario presentare il modello F24 tramite servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate e l’importo utilizzato non può superare quello comunicato dal Ministero.
Le persone fisiche possono utilizzare il credito anche per ridurre le imposte dovute nella dichiarazione dei redditi.
I crediti di imposta non danno diritto a rimborsi, non concorrono alla formazione del reddito e dell’IRAP e, in caso di indebita fruizione, il Ministero della Giustizia o l’Agenzia delle Entrate provvedono al recupero dell’importo con interessi e sanzioni.
Il Ministero della Giustizia trasmette all’Agenzia delle Entrate l’elenco dei beneficiari del credito prima di comunicare l’accoglimento della domanda e l’Agenzia a sua volta invia al Ministero l’elenco dei soggetti che hanno utilizzato il credito.
Le cause di revoca del credito di imposta includono l’insussistenza dei requisiti soggettivi o oggettivi, dati non veritieri nella domanda e comportano il recupero del beneficio indebitamente fruito.

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